UN LUOGO FANTASTICO
__________________________________________________
LE CRATTERISTICHE DEL FANTASY
Percy Jackson
https://www.youtube.com/watch?v=9xztGWaoJMk
LUOGHI DEL FANTASY
Rivendell
https://www.youtube.com/watch?v=t9L8Er_oqAQ
Minas Thirith
https://www.youtube.com/watch?v=Om1OlQEMjz8
Diagon Alley
https://www.youtube.com/watch?v=zhWoqobDZXQ
GLI OGGETTI MAGICI
Frodo e l'anello
https://www.youtube.com/watch?v=MqY83YjA0JE
Harry e la bacchetta
https://www.youtube.com/watch?v=4wFNV1qNjGs
ESSERI FANTASTICI
Eragon e Saphira
https://www.youtube.com/watch?v=wWU-k_Gj3cU
Lyra e Yorek
https://www.youtube.com/watch?v=_ZLYNGHhz0Q
I Nazgul
https://www.youtube.com/watch?v=Sk47qO8rW4Y&t=16s
Smaug
https://www.youtube.com/watch?v=WcG5wVPQ_p4
Le porte di Isdor
https://www.youtube.com/watch?v=IdlEni-BC-4
IL SIGNORE DEGLI ANELLI
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LE CRATTERISTICHE DEL FANTASY
Percy Jackson
https://www.youtube.com/watch?v=9xztGWaoJMk
LUOGHI DEL FANTASY
Rivendell
https://www.youtube.com/watch?v=t9L8Er_oqAQ
Minas Thirith
https://www.youtube.com/watch?v=Om1OlQEMjz8
Diagon Alley
https://www.youtube.com/watch?v=zhWoqobDZXQ
GLI OGGETTI MAGICI
Frodo e l'anello
https://www.youtube.com/watch?v=MqY83YjA0JE
Harry e la bacchetta
https://www.youtube.com/watch?v=4wFNV1qNjGs
ESSERI FANTASTICI
Eragon e Saphira
https://www.youtube.com/watch?v=wWU-k_Gj3cU
Lyra e Yorek
https://www.youtube.com/watch?v=_ZLYNGHhz0Q
I Nazgul
https://www.youtube.com/watch?v=Sk47qO8rW4Y&t=16s
Smaug
https://www.youtube.com/watch?v=WcG5wVPQ_p4
Le porte di Isdor
https://www.youtube.com/watch?v=IdlEni-BC-4
IL SIGNORE DEGLI ANELLI
LA COMPAGNIA DELL’ANELLO
Il Signore degli Anelli (titolo originale in inglese:
The Lord of the Rings) è un romanzo
epico fantasy
scritto da John Ronald Reuel Tolkien e ambientato
nell'immaginaria Terra di
Mezzo.
Scritto a più riprese tra il 1937
e il 1949,
fu pubblicato in tre volumi nel 1954: La Compagnia dell’Anello, Le
due Torri, Il Ritorno del Re. Tradotto in 38 lingue, resta una delle più
popolari opere letterarie del XX secolo.
La narrazione riprende dove si era interrotto un precedente
romanzo
di Tolkien, Lo Hobbit; ma la storia di Frodo
Baggins, il protagonista, si inserisce ora in un'ambientazione di più ampio
respiro, dove si crea una vera e propria mitologia nuova, utilizzando anche parole
e linguaggi fantastici.
Essa narra della missione di nove Compagni, la Compagnia dell'Anello, la
quale rappresenta tutte le genti della Terra di Mezzo (Uomini, Elfi, Nani e
Hobbit), partiti per distruggere il più potente Anello del
Potere, che renderebbe invincibile il suo padrone Sauron, se solo
ritornasse nelle sue mani.
I temi centrali dell’opera sono la lealtà e
l’amicizia, la lotta tra il bene e il male, il viaggio verso oscure forze per
riscattare il mondo dalla malvagità.
I NAZGUL A COLLE VENTO
Il brano proposto è tratto dal primo
libro del Signore degli
Anelli, la Compagnia
dell’Anello; Frodo, il protagonista, parte dal suo villaggio, la Contea, per
portare l’Anello del Potere a Gran Burrone dove vivono gli Elfi.
È accompagnato dai suoi amici Samvise
Gamgee (Sam), Peregrino Tuc
(Pipino) e Meriadoc Brandibuck (Merry). Lungo il viaggio incontrano Granpasso (Aragorn),
un uomo che li aiuterà a sfuggire ai Cavalieri Neri (i Nazgul), i quali sono
sulle loro tracce per ucciderli; tuttavia Frodo
viene ferito a Colle Vento da uno dei Nazgul, che lo colpisce
con un pugnale avvelenato.
Frodo si salverà solo grazie al soccorso degli Elfi di Gran Burrone,
dove viene curato da Elrond. Qui si
incontreranno i nove compagni della Compagnia dell’Anello, composta da
rappresentanti di tutti i popoli liberi della Terra di Mezzo: Elfi
(Legolas),
Uomini (Aragorn,
e Boromir),
Nani
(Gimli)
e Hobbit
(Frodo, Sam, Merry e Pipino), guidati dal mago Gandalf.
La Compagnia poi partirà da Gran Burrone per affrontare nuove avventure e sconfiggere
il potente Sauron, con cui combattono
creature malvagie come orchi, goblin, troll.
Mentre Grampasso parlava, essi
osservavano il suo strano viso dall'espressione così intensa, che le fiamme del falò illuminavano fiocamente. Gli occhi brillavano
e la voce era profonda e pastosa. Sul suo capo il cielo era nero e stellato.
All'improvviso un pallido bagliore apparve sulla corona del Colle Vento alle sue spalle. La luna crescente si inerpicava
lenta sulla collina che li dominava e le stelle tutt'intorno alla vetta sbiadirono e impallidirono.
Gli Hobbit si mossero,
sgranchendosi le gambe.
"Guardate!", esclamò Merry. "Sorge la Luna: deve essersi fatto tardi".
Gli altri levarono gli occhi
verso l'alto, e mentre i loro sguardi si innalzavano, videro sulla cima del
colle una cosa piccola e nera che si delineava contro il chiaro di luna. Era forse soltanto una grande roccia, o un masso
sporgente, che risaltava nettamente nella pallida luce.
SSam e Merry si alzarono e fecero
quattro passi, Frodo e Pipino rimasero seduti in silenzio. Grampasso osservava attentamente la sommità del colle al chiaro di
luna. Tutto pareva tranquillo e silenzioso, ma a Frodo sembrò che un terrore gelido gli
inondasse il cuore, ora che Grampasso taceva.
Si accoccolò ancora più vicino al fuoco. In quel momento Sam tornò correndo dal
limite della conca.
"Non so perché", disse, "ma ho avuto
improvvisamente paura. Non uscirei da questa conca per tutto l'oro del
mondo: ho avuto l'impressione che
qualcosa stesse strisciando su lentamente, lungo il versante del colle".
"Hai visto qualcosa?",
chiese Frodo, saltando in piedi.
"Nossignore, non
ho visto nulla. Ma non mi sono fermato a guardare".
"Io ho visto
qualcosa", disse Merry , "o così mi è parso: sulla pianura a
occidente, nella zona illuminata dalla Luna, al di là dell’ombra proiettata
dalle vette dei colli. Ho creduto di vedere due o tre forme
nere. Sembravano muoversi in questa direzione".
"State
vicinissimi al fuoco, con il viso rivolto verso l'esterno!", gridò Grampasso. "E prendete
in mano i bastoni più lunghi, pronti ad adoperarli!".
Passarono alcuni
minuti che parvero un'eternità: seduti silenziosi con la schiena rivolta verso il fuoco, con lo sguardo
perso nelle tenebre
circostanti, trattenendo il respiro. Non accadde nulla. Né un suono né un movimento
turbavano la notte. Frodo si mosse, sentendo
che doveva assolutamente rompere tutto quel silenzio: aveva una voglia matta di mettersi a gridare.
"Ssst!",
sussurrò Grampasso. "Cos'è?", balbettò Pipino allo stesso tempo.
Sull'orlo della
piccola conca, dalla parte opposta del colle, sentirono, piuttosto che vederla, un'ombra che si
ergeva, un'ombra o forse più di una. Scrutando le tenebre attentamente, le forme parvero ingigantirsi e presto
non ebbero più alcun dubbio: tre o quattro figure alte erano in piedi sul pendio e li
guardavano. Erano
talmente nere che sembravano buchi neri nell'ombra scura che li circondava. Frodo credette di
sentire un debole sibilo, come un respiro velenoso, e un brivido gelido gli attraversò la
schiena. Le forme avanzarono lentamente.
Il panico s'impadronì
di Pipino e di Merry, che si gettarono per terra. Sam si avvicinò a Frodo. Questi non era meno
terrorizzato dei
suoi compagni: tremava come per un gran freddo; ma il suo spavento fu improvvisamente
come inghiottito dalla forte tentazione d'infilarsi l'Anello.
Non riusciva a
pensare ad altro, tanto era violento il desiderio. Non si era dimenticato del messaggio di Gandalf, ma qualcosa
sembrava istigarlo, con una potenza quasi irresistibile, a trascurare tutti gli avvertimenti. Non era la speranza della fuga né
uno scopo qualsiasi, buono o malvagio, ma semplicemente il bisogno di prendere l'Anello e
di metterselo al
dito. Era come muto e paralizzato. Sentiva che Sam lo stava guardando, come se sapesse che il
suo padrone era in grave turbamento, ma non riusciva a voltarsi verso di lui. Chiuse gli occhi e lottò qualche minuto con se
stesso; ma ogni resistenza fu vana, ed egli cedette, tirando fuori lentamente la catenella e
infilando l'Anello
al dito indice della mano sinistra.
Immediatamente le
forme diventarono chiarissime, benché tutto il resto rimanesse tenebroso e scuro. Egli riusciva
a vedere al di
sotto dei manti neri; delle cinque alte figure, due erano in piedi sull'orlo della conca e tre
stavano avanzando. Nei loro visi bianchi fiammeggiavano occhi penetranti e spietati; sotto le
cappe, portavano un
abito lungo e grigio, e sui capelli grigi, un elmo d'argento; le loro mani scarne
stringevano spade d'acciaio.
Il loro sguardo cadeva su di lui, attraversandolo;
ed essi si precipitarono mentre, disperato, egli sfoderava la propria spada che parve rossa e incandescente come un tizzone.
Due delle figure s'arrestarono. La terza
era più alta delle altre: i capelli lunghi luccicavano e sull’elmo era posta una corona. In una mano stringeva una
lunga spada, nell'altra un coltello;
sia la mano che il coltello ardevano con una pallida luce; fece un balzo avanti e si lanciò su Frodo.
In quel momento
Frodo si gettò per terra e udì la propria voce gridare forte: O Elbereth! Gilthoniel!, mentre vibrava un colpo contro i piedi del nemico. Un grido
acutissimo e potente squarciò la notte; e Frodo sentì un
dolore atroce alla spalla, come se fosse stato
trafitto da una freccia di ghiaccio avvelenato. Riuscì ancora, prima di svenire, a scorgere Grampasso che balzava
fuori dall'oscurità con un tizzone fiammeggiante in ciascuna mano. Con un ultimo sforzo spossante, dopo aver lasciato cadere la
spada, Frodo tolse l'Anello dal dito e lo strinse forte nella mano destra.
ESERCIZIO DI SCRITTURA
L’incubo dei Nazgul e il dolore della ferita infertagli tormenterà
Frodo per molto tempo.
Racconta il tuo peggior incubo, e se non ne hai, immagina e descrivi
ciò che potrebbe farti veramente paura (scrivi
almeno 20 righe).
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